lunedì 9 aprile 2007

Simpatica zitella offresi. No perditempo.

So di non essere una brutta donna. I miei ricordi della mia bellezza risalgono a quando ero piccola. Una bambolotta carina, con dei bellissimi boccoli biondi e grandi occhi azzurri. Poi non so cosa è successo, ma qualcosa deve essere successo altrimenti non mi spiego perché nonostante tutto io abbia sempre fatto una fatica terribile per avvicinare e farmi avvicinare dagli uomini.
Ancora adesso, mi sento dire dalle vecchiette del mio condominio che incontro in ascensore – otto piani sono lunghi da fare - : “ma lei che è così carina, sarà piena di spasimanti! Dica le verità è lei che ha gusti difficili…!” Certo, come no, di spasimanti ne ho a bizzeffe, eppoi … io di gusti difficili…suvvia, non sia mai!
La verità è molto più triste, nonostante un passato da bambina da pubblicità, dietro la mia porta non c’è nessuno. Già perché nella realtà non basta essere carina, né simpatica. Bisogna anche essere gatta-morta. E qui la questione diventa difficile, perché gatta-morta ci si nasce non si può diventare.
Confesso senza vergogna che la mia è solo e soltanto invidia. Vorrei tanto come loro miagolare parole spesso senza senso e strusciandomi sui calzoni ottenere tutto quello che voglio, ma non ci riesco…mentre sono brava a far ridere e a prendermi in giro. Almeno sono divertente, ma nonostante i sorrisi spesso mi ritrovo con una porta chiusa in faccia. E così sono stufa di sentire le solite frasi: “Margherita, sei davvero una bella persona, ma sei troppo impegnativa, in questo momento non posso darti ciò che tu vorresti”…ma tu sai cosa vorrei? Te l’ho forse mai detto? Me lo hai mai chiesto? No…, ed allora aspetta a rimandarmi al mittente.
Ma c’è anche quello che pensando di dirti una cosa carina in realtà ti offende a morte: “Margherita, sei una donna dolcissima, e soprattutto sei bella dentro!” …bella dentro? Bella dentro? E che cosa vuol dire…bella dentro? E fuori? Sono così inguardabile?
O ancora, questa è la categoria più romantica: ”Siamo partiti senza una meta, ciò che ci teneva uniti era la passione e la voglia di stare insieme…ora è arrivata la mia destinazione, devo scendere da questo treno. Sono contento però di aver conosciuto una persona fantastica come te e di aver fatto almeno tre fermate insieme”. Ma cosa sono, sono forse un vagone della linea metropolitana Gialla di Milano? Cos’è … siamo saliti insieme a Duomo e tu scendi a Porta Romana? E la cosa buffa o drammatica è che io per stare con lui, ho preso il treno nella direzione opposta alla mia, io devo scendere a alla fermata Sondrio.
Queste sono frasi vere che mi sono sentita dire. Sempre le stesse parole, sempre le stesse scuse ripetute da tutti gli “ometti”, sia dai belli, che fanno la doccia con il doccia schiuma della “compagnia delle Indie” e sia dai simpatici che cercano di spremerti un limone sulla testa per cercare di aprirti, neanche tu fossi una cozza.
Nel frattempo io continuo a essere sola, l’ultimo uomo che è entrato nella mia vita se ne è uscito il mattino presto dicendo che andava a comprare le sigarette in metropolitana dove ha incontrato una sua amica che stava prendendo il treno e così si è fatto altre 4 fermate, e poi non è riuscito più a tornare da me perché mi amava troppo e non voleva farmi soffrire perché sono una donna troppo dolce!
E così ho imparato che al cuore i calli non vengono mai, ma solo dolorose vesciche che impiegano tanto a guarire. Ho imparato a diffidare di chiunque. Ho imparato anche a non credere più a nessuna parola e che se qualcuno mi vuole lo devo dimostrare e mi deve prendere. Per questo: simpatica zitella offresi, no perditempo.

2 commenti:

marghe ha detto...

Mi trovo a commentarmi da solo. La cosa la trovo assolutametne esilarante!
Zitella sì, ma simpatica. Peccato che nessuno si sia ancora fatto avanti per farmi da spalla.

Anonimo ha detto...

ciao, Margherita....
Punta sempre sulla luna , male che vada arvai vagabondato fra le stelle....